Francescoipp |
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| Con o senza Ronaldinho, ormai ai ferri corti con Rijkaard, il Barcellona non cambia registro: ancora una prestazione negativa, ancora una sconfitta e gli obiettivi di inizio stagione si allontanano, come la Liga, o scompaiono, come la Coppa del Re. La sconfitta a Valencia per 3 a 2 porta un solo nome: Juan Manuel Mata, attaccante classe '88 che regala una serata di gloria ai tifosi e la finale ai compagni di squadra con una doppietta. Due gol che uniti alla rete di Baraja in avvio non permetteranno a Henry prima ed Eto'o poi di recuperare lo svantaggio.
RIJKAARD TIENE HENRY IN PANCHINA - Avvio shock per i blaugrana colpiti a freddo al 14 da Baraja, regista del Valencia e della nazionale spagnola. In campo nel tridente del tecnico olandese non c'è Henry, a cui viene preferito Gudjonsen. Barcellona in balia dell'avversario. Il Valencia, spinto da un grande pubblico, riesce anche a trovare il raddoppio sul finire del primo tempo, con il giovanissimo Mata.
TITI' RIAPRE LA PARTITA MA NON BASTA - Il francese, quando Rijkaard decide di mandarlo in campo dopo venti minuti della ripresa, fa il diavolo a quattro: un gol spettacolare da vero centravanti, grinta e altruismo al servizio della squadra. Il Barça però non fa in tempo a festeggiare che Mata insacca il 3-1 sessanta secondi dopo, sfruttando l'ennesimo svarione della difesa catalana. Squadre lunghe e partita spettacolare nell'ultimo spezzone: Eto'o trova il gol della speranza a dieci minuti dal termine ma è il Valencia a fallire l'occasione del 4-2 in contropiede.
RESTA SOLO LA CHAMPIONS - Finale Valencia-Getafe, il Barça torna a casa eliminato; per i blaugrana ora resta la Liga, dove il Real è distante sette lunghezze e il Villarreal scatenato di Giuseppe Rossi è a soli due punti da Iniesta e soci e chiaramente la Champions, ormai unico vero obiettivo.
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