«Speriamo che questa sia la ripartenza in grado di farci ripetere il filone dell'anno scorso, quello che ci ha portato ad ottenere qualcosa d'importante». Forse nemmeno lo speranzoso ed euforico presidente Lotito crede che la Lazio possa bissare il traguardo Champions dell'anno scorso, centrato grazie a un filotto di otto vittorie consecutive, ma questo derby vinto all'ultimo minuto restituisce un senso alla stagione biancoceleste e alimenta sogni sopiti fino a poche giornate fa. Quando la squadra di Rossi rivolgeva il suo sguardo più alle proprie spalle che davanti a sè. E non bisogna andare troppo indietro nel tempo per vedere una Lazio nei pressi della zona retrocessione. La classifica del 24 febbraio recitava così: Lazio 26, Empoli 25, Catania e Livorno 23, Siena e Parma 22, Reggina 21 e Cagliari 18.
Poi qualcosa si è smosso in Rocchi e compagnia ma anche in Delio Rossi. Che ha cominciato a puntare seriamente sul tridente, la squadra lo ha seguito producendo un gioco di qualità superiore rispetto al girone d'andata e i punti sono venuti di conseguenza. Tre con la Reggina, uno a san Siro col Milan e un altro al Friuli con l'Udinese non senza qualche rimpianto, quindi altri tre contro il Livorno e infine il botto nel derby. Un capolavoro di tutti. Di Rossi, che ha battuto tatticamente Spalletti (e non è la prima volta), e della squadra, che fino all'ultimo ha gettato sul campo tutte le energie possibili, come fosse una finale di Champions.
Dalle 23 e spicci del 19 marzo la stagione della Lazio ha ripreso colore, ha fornito stimoli e speranze demoliti dalla delusione per l'eliminazione dalla Champions e dai numerosi passi falsi in campionato, che nelle prime diciannove giornate hanno fatto morire tante ambizioni. Ma non tutte. Il piazzamento Uefa è più di un'ipotesi e il centinaio di tifosi presente a Formello per abbracciare De Silvestri («Che gioia vincere il derby»), i «novizi» Behrami e Pandev e Rocchi, sempre più spauracchio per la Roma, ai propri giocatori ha chiesto proprio questo: fare l'impossibile in queste ultime nove partite.
Riprendere la Sampdoria al sesto posto (otto punti più su) è impresa quasi impossibile (peraltro nelle prossime due partite il calendario ha previsto Fiorentina e Inter) ed è bene non pensare ad un'eventuale corsa sull'Udinese settima. Non tanto perché anche ai friulani bisognerà recuperare otto punti (i biancocelesti hanno gli scontri diretti a sfavore) ma perché significherebbe abbandonare la Coppa Italia in semifinale (sempre che in finale si presentino Roma e Inter, solo in questo caso quinta, sesta e settima classificata andrebbero in Uefa). Insomma, la Lazio dovrà guadagnarsi l'Europa attraverso la coppa nazionale. Il momento è propizio e il derby vinto ha dato la carica giusta per giocarsela. Anche contro l'Inter, che deve qualcosa a Behrami e compagni. Se non fosse stato per loro il campionato sarebbe ancora aperto.
