Serie A - Lippi: "Vorrei tornare, ma dipende dalle offerte"

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Francescoipp
view post Posted on 20/5/2008, 06:47




E' un Marcello Lippi solare, sereno e come al solito pungente, quello che nella mattinata di quest'oggi ha incontrato nell'Università degli Studi di Pavia i ragazzi del corso di Comunicazione e quelli di Scienze motorie. Accolto da una vera propria ovazione, il ct della campagna azzurra di Germania 2006 ha parlato a ruota libera per oltre un ora, ascoltando e rispondendo, nel finale a molte domande degli studenti.

"Il sogno di ogni allenatore è quello di guidare la propria nazionale e per me, il primo giorno in federazione è stato un momento indimenticabile". L'ex ct di Napoli, Samp e Juve ha poi spiegato il suo modo di vedere una squadra di calcio: "La mia nazionale era come un grande gruppo di lavoro. Come in una fabbrica o in un ospedale. Tutti si devono venire incontro, devono interagire, e così è stato."

Numerosi i momenti in cui l'ex c.t. ha dovuto interrompere i suoi interventi a causa degli applausi spontanei dei ragazzi. "Ogni volta che faccio qualche incontro in Università non manca mai l'occasione per ricordare quanto i calciatori, visti dai media come viziati e vuoti, abbiano invece dei grandi valori e siano sensibili ai vari problemi sociali. Il mondo del calcio è sempre sotto pressione, ma non è così brutto come lo descrivono"

Non sono mancati inoltre aneddoti sugli anni passati alla guida della nazionale. Dai rapporti con i giocatori e coi vari allenatori delle squadre di club, finendo per la sua amicizia con l'editorialista del Corriere della Sera Francesco Alberoni. E proprio grazie alle chiaccherate con il sociologo nelle lunghe sere d'estate versiliana, Lippi ha tratto spunto per la gestione del suo gruppo vincente.

E a proposito del successo in Germania, dice: "C'è chi dice che se non fosse arrivato il casino di calciopoli non avremmo vinto il mondiale. Beh si sbagliano. Quel gruppo era forte e consapevole delle proprie capacità. Dopo le amichevoli contro Olanda e Germania pre Mondiale, i ragazzi hanno capito che ce la potevamo fare."

E a chi gli urlato a gran voce di tornare alla Juve, lui ha risposto: "Ranieri sta facendo benissimo. Posso solo dirvi che in Italia non allenerò mai più una squadra all'infuori della vecchia signora". La curiosità sul suo futuro è cresciuta di minuto in minuto e sempre col sorriso stampato in volto, il viareggino ha svelato qualche segreto:

"Mi volevano in Messico, Libia, Turchia, Grecia, Spagna, Inghilterra , Francia e addirittura Ucraina. Le offerte erano interessanti ma io vorrei un progetto ambizioso. La voglia di tornare c'è, ma siccome le panchine dei grandi club sono tutte occupate, la cerchia si stringe ed è possibile che io mi faccia un'altra bella estate in barca, poi a Ottobre chissà.."

Sollecitato anche a riguardo dela sua esperienza da opinionista a Sky, ha così concluso: "E' per me una grande possibilità di aggiornamento e ho l'occasione per farmi conoscere in una veste meno burbera di quella che invece i media hanno disegnato quando allenavo. Ma che non mi chiedano di fare domande tranello ai miei colleghi di panchina, io non voglio scimmiottare nessun giornalista".
 
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