| Marcatori: 46’ p.t. Del Core (F); 9’ s.t. Temelin (C).
Cremonese (4-5-1): Bianchi; Perticone, Viali, Argilli, Rossi; Vitofrancesco (32’ p.t. Sirigu), Fietta, Colucci, Tacchinardi (26 s.t. Astori), Ferrarese (38’ s.t. Chomakov); Temelin. All. Mondonico.
Foggia (4-2-3-1): Agazzi; Arno (11’ s.t. Esposito), Rinaldi, Ignoffo, Mora; Coletti, Tisci; Di Roberto (37’ s.t. Zanetti), Del Core, Mancino (25’ s.t. Biancone); De Paula. All. Galderisi.
Ammoniti: Rinaldi, Mora, Tisci, Esposito (F).
Espulsi: Bianchi (C) al 30’ p.t. per fallo fuori area su De Paula.
Angoli: 1-6.
FOGGIA – I playoff possono ormai considerarsi una maledizione per il Foggia: l’anno scorso il sogno della B svanì a 1’ dalla fine della finale del Partenio a causa dell’eurogol pescato da Rivaldo; quest’anno l’avventura dei rossoneri termina a 180’ dalla promozione. Certo, per come si erano messe le cose nel corso del campionato, l’essere arrivati a giocarsi una semifinale playoff può essere considerato già un gran traguardo; ma, quando allo Zini di Cremona, ti ritrovi con un uomo in più ed in vantaggio di un gol e non riesci a portare a casa una vittoria di vitale importanza impattando 1-1, l’amarezza resta tanta.
Onore alla Cremonese, che dopo una splendida prestazione tutta concretezza allo Zaccheria, ha saputo reagire nel momento più difficile, quando tutto sembrava propendere dalla parte del Foggia. Gli uomini di Mondonico, nonostante l’inferiorità numerica e il gol di svantaggio, non si sono disuniti e ad inizio ripresa hanno pareggiato con Temelin il gol segnato da Del Core proprio allo scadere di primo tempo. I lunghi lanci e i cross dalla trequarti del Foggia hanno poi fatto il resto, con una Cremonese che non solo non ha sofferto il lieve tentativo di reazione dei rossoneri, ma ha avuto anche un paio di occasioni per vincere la gara, la più importante con Chomakov, entrato nel finale e ipnotizzato da Agazzi, bravo a respingere in angolo la conclusione a botta sicura del bulgaro.
L’episodio chiave della gara è stato, nel bene e nel male, l’espulsione alla mezzora del primo tempo del portiere grigiorosso Bianchi, che dopo essere scivolato nel rinvio, non ha potuto che stendere fuori area De Paula lanciato a rete. Rosso e Mondonico costretto a togliere dal campo Vitofrancesco (sostituiva Zauli) per inserire il secondo portiere Sirigu. Un’occasione ghiotta per il Foggia che, come detto, ha trovato nel finale di tempo anche il gol del vantaggio segnato di testa da Del Core su angolo battuto da Di Roberto, ma che non ha saputo gestire il vantaggio, subendo al 9’ della ripresa il pareggio di Temelin di testa, al termine di un batti e ribatti in area rossonera, nato da un calcio di punizione e viziato (secondo i giocatori del Foggia) da un iniziale fallo dello stesso Temelin su Agazzi.
Ad ogni modo, è stata premiata la grande caratura e personalità della squadra di Mondonico, brava a congelare il match nel momento più delicato. Il Foggia ha invece ancora mostrato pecche caratteriali ormai ataviche, come una scarsa personalità nel momento in cui sarebbe stato opportuno forzare il fortino grigiorosso alla ricerca del gol qualificazione attarverso un gioco ragionato. Ignoffo e compagni, al contrario, hanno mostrato una inspiegabile paura di non riuscire a vincere, cercando con foga l’ammucchiata in area (leggasi l’ingresso in campo negli ultimi minuti di un difensore, Zanetti, utilizzato come centravanti).
Il Foggia dovrà ripartire da quest’ennesima delusione (che segue di pochi mesi quella ancora più cocente del Partenio) e bisognerà capire quali saranno le intenzioni degli 8 soci rossoneri nell’ambito della progettazione della nuova stagione. Prosegue con merito, invece, l’avventura della Cremonese di Mondonico, che si giocherà la promozione in B nella finalissima con il Cittadella.
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