Fiorentina come l'albero di Natale, Prandelli dice addio al tridente

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Il Pampa Sosa21
icon1  view post Posted on 16/6/2008, 15:07




Addio al tridente. Si comincerà con due trequartisti a sostegno dell'unico attaccante di riferimento: Gilardino

Si fa per parlarne, direbbe qualcuno. Perché ciò che Prandelli ha in mente è un progetto ancora inespresso e perché quello che è teoria, nel calcio, non è detto che sia anche pratica. Anzi. Se il pallone estivo rotola a modo suo, rendendo (ancor più) opinabile qualsiasi giudizio preventivo, figuriamoci quanto può valere quello attuale, in cui le manovre di mercato sono le uniche applicazioni di idee tattiche studiate a tavolino. Domanda, allora: come giocherà la Fiorentina del prossimo anno? In maniera diversa — probabilmente —, perché diverse sono le caratteristiche dei nuovi acquisti e di chi è stato individuato per completare l'opera. Niente più tridente, seppur impuro come l'ultimo prandelliano, con Santana ora attaccante aggiunto ora centrocampista in più, e Mutu libero da compiti, un po' trequartista, un po' seconda punta, un po' esterno e molto come gli pare(va). La Fiorentina riparte da altri progetti, si parla di «albero di Natale», definizione maldestra e stucchevolmente abusata per descrivere una disposizione tattica con due trequartisti — o seconde punte o esterni offensivi: si accetta tutto purché non si deroghi dalla fantasia — alle spalle di un unico terminale offensivo, quest'ultimo attaccante di riferimento e non di movimento. Un modo di vedere il calcio amato da Prandelli, soprattutto dal ‘primo' Prandelli, convinto (a ragione) che il grado di pericolosità di una squadra non sia direttamente proporzionale al numero delle punte in campo. Breve divagazione sul tema per spiegare meglio: specialmente in un calcio passato, che per molti resta attualissimo, per migliorare l'azione offensiva era consigliabile togliere una punta a scapito di un centrocampista, in modo da dare meno punti di riferimento possibile, evitare affollamenti in area avversaria e, di conseguenza, garantirsi spazi maggiori.
GILARDINO IN ATTACCO. Applicando il pensiero in chiave viola, l'azione di Gilardino sarebbe sostenuta dai movimenti fantasiosi e potenti di Mutu e Jovetic, trio che — sempre teoricamente — garantisce tutto quanto si può chiedere a un reparto avanzato: originalità, freschezza, tecnica, imprevedibilità, fisico e, last but not least, anche qualcosa che non guasta mai: i gol. Di talento anche il centrocampo, il cui salto di qualità è vincolato alla scoperta di Felipe più che all'ulteriore crescita di Montolivo. Meno regista di Liverani e quindi più complicato da marcare, il brasiliano ama proporsi con continuità — sette reti nell'ultima Liga con l'Almeria —, con l'inevitabile rischio di lasciare al solo Donadel (o Kuzmanovic) le chiavi dell'interdizione. La difesa a quattro è uno dei dogmi di Prandelli, anche se le caratteristiche di Vargas — abilissimo nella spinta — potrebbe renderla non così «bloccata»: motivo in più per non sbagliare la scelta del centrale da affiancare a Gamberini. Le varianti al tema sono soprattutto in chiave offensiva: sempre che qualcuno non venga ceduto per rimpolpare una cassa mai così spremuta, Santana, Semioli, Pazzini e Osvaldo sono alternative di sicura affidabilità. E se questi ultimi due rappresentano i naturali sostituti rispettivamente di Gilardino e Mutu, l'impiego di Santana e Semioli — esterni naturali — sembra vincolato a un altro modo di proporre calcio. Occorreranno aggiustamenti in corso d'opera.

Come formazione preferivo il "tridente", ma è molto buona.
 
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