LA FORZA DELL’INTER, I GUAI DELLA ROMA

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Francescoipp
view post Posted on 24/10/2008, 19:01




Per rimettersi in piedi, la Roma avrebbe bisogno anche di un po’ di fortuna, ma non ne ha trovato un briciolo nemmeno in Europa. All’Inter, invece, è bastato un gol di Adriano per domare i ruvidi ciprioti e andare allegramente al comando di un girone che ha l’aria ormai di dominare.

La risposta più importante doveva darla la Roma, grande e misteriosa malata, finita nelle fauci di un Chelsea sino a qualche giorno fa straripante. La risposta è stata solo in parte deludente. Certo nel risultato, perché John Terry con la nuca, su un corner beffardo, a un quarto d’ora dalla fine, ha negato quel pari costruito dai romanisti con sacrificio e applicazione.
Sia chiaro, non si è rivista la Roma bella, quella che si è fatta largo anche in Europa giocando un gran calcio. Però si è rivista una squadra e dopo il disastro con l’Inter è parso già tanto.

La lezione subita dagli interisti è sicuramente servita a qualcosa, perché è stata una Roma meno farfallona e presuntuosa, molto più attenta a coprire gli spazi, a spegnere le fiammate avversarie, che a mirarsi allo specchio. La squadra è rimasta sempre molto corta, compatta, ha ritrovato finalmente con Panucci e Mexes due pilastri in difesa, e un Totti in alcuni momenti straordinario, non solo per le deliziose giocate ma per il coraggio con cui si è battuto lì davanti, da solo. Una Roma a metà, brava nella fase di contenimento, meno nelle ripartenze, perché spesso è rimasta troppo contratta, non ha accompagnato le iniziative di Totti e quelle più rare di Vucinic, stravolto dai rientri difensivi. Ma non si poteva pretendere tutto, meglio una squadra che ci mette anima, grinta, applicazione, che una vanitosa e presuntuosa come quella di domenica.

Per questo avrebbe meritato il pari, che Terry le ha portato via quando mancava meno di un quarto d’ora. E poiché non c’è giorno che almeno un romanista non “ cada” sul campo, dopo l’infortunio bis di Pizarro e la ricaduta di Juan, mentre stava giocando una partita molto generosa, si è bloccato anche Aquilani. In questa Roma più operaia e più umile, non a caso, tra i migliori è stato proprio Brighi che, con le doti non proprio eccelse che si ritrova, ha dato però concretezza, solidità, e tutto quello che aveva.

La sconfitta, se presa per il verso giusto, può comunque aiutare la Roma ad uscire dalla crisi. Certo deve recuperare i suoi pilastri, i giocatori migliori e se invece ne perde uno al giorno diventa più difficile. Ma con Mexes e Panucci la difesa è un’altra cosa e il Totti in grande progresso apre il cuore ai romanisti. È una sconfitta che, tra l’altro, non pregiudica il cammino, comunque difficile, in Champions. Le ha dato una mano il Bordeaux, che ha fermato finalmente il Cluj: dietro il Chelsea, dunque, la battaglia è apertissima e la Roma ora ha due gare in casa e una in trasferta.

Non ha bisogno di fare molti calcoli l’Inter, dopo questa vittoria un po’ più complicata del previsto con l’Anorthosis. Ma la difficoltà della partita si spiega facilmente: i ciprioti si sono chiusi molto bene, cercando rari contropiede. L’Inter diventa micidiale se resta dietro e riparte velocemente negli spazi molto ampi. Trova qualche difficoltà se, al contrario, è costretta a demolire un muro e magari ci sbatte un po’ la testa. Ibra e gli altri non hanno trovato le praterie lasciate domenica dalla Roma all’Olimpico. Però gira e rigira, la squadra dà sempre il suo e se ora riscopre definitivamente il vero Adriano, è davvero un passo più avanti rispetto a tutte le altre.
 
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