Falsa ripartenza per l'Inter

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Francescoipp
view post Posted on 11/1/2009, 13:14




Massimo Cellino, il presidente del Cagliari, aveva detto a Moratti che per riavere subito Acquafresca, di cui è il proprietario, avrebbe dovuto cedergli la metà di Balotelli. Visto come sono andate le cose, con Balotelli in tribuna sempre più inviso al mondo nerazzurro, e con Acquafresca che ha timbrato il match con un gol che ha fatto tremare i nerazzurri sarà forse il caso di rifletterci. Ma la riflessione dovrà essere più profonda che valutare l’opportunità di riprendersi questo che ci sembra l’attaccante giovane più vicino a Pippo Inzaghi, nei pregi e nei difetti: l’Inter ha cominciato l’anno come aveva finito il 2008 a Siena, giocando assai male, e la pervicace continuità, punita questa volta con la perdita di due punti, getta più di un’ombra sulla felicità futura di Mourinho. La squadra si è salvata dalla sconfitta perchè ha sicuramente carattere e anche gli uomini in cui sperare nel momento del dramma. Sul tabellino leggerete infatti che il pareggio l’ha realizzato Ibra, mai così poco lucido, ma il merito è tutto di Hernan Crespo che era stato tenuto in ammollo e pensavamo fosse marcito: suoi lo scatto in area, la mossa per liberarsi della marcatura e il cross a un passo dalla linea di porta, Ibra ci ha messo soltanto la presenza e il piede, che essendo un 47 arriva ovunque.

Brutta Inter. Indolente, slabbrata. Non ha convinto all’inizio la soluzione di tenere Muntari dietro alle punte, perchè non ha il passo agile nè l’intuito del rifinitore che avrebbe ancora Figo. Evidentemente per Mourinho ci sono giocatori che possono stare ovunque, sta di fatto che l’apporto di Muntari è stato limitatissimo e nel primo tempo gli attacchi nerazzurri hanno vissuto soprattutto del meno schematico degli schemi, la fuga in avanti e travolgente di Zanetti, tornato per necessità al ruolo di terzino. E che dire del pareggio, raggiunto con la più scombicchierata delle compagnie, l’inedita difesa a tre esposta a ogni vento per consentire l’ingresso a tutte le punte che c’erano: Crespo, Mancini, Quaresma, più Ibra e Cruz, tutti insieme disperatamente perchè era la disperazione il sentimento che pervadeva gli animi nerazzurri. Che da una simile accozzaglia poco programmata sia arrivato il gol, più un altro sfiorato da Muntari e uno annullato per fuorigioco a Mancini nei minuti supplementari (se si fosse ripetuta la situazione di Siena sarebbe stato uno scandalo) ci sembra il segnale che talvolta diamo troppa importanza alle strategie e agli strateghi.

A proposito, il Cagliari ne ha uno non male: Massimiliano Allegri. La sua squadra ha un movimento continuo, i centrocampisti non danno punti di riferimento, i Biondini e i Cossu sono gente che non si tira indietro, tagliano e cuciono con una generosità impressionante. I sardi hanno tenuto in scacco l’Inter benchè per un’ora non tirassero in porta. Acquafresca (che il Toro perse con il fallimento, ah se Cairo si fosse mosso un mese prima...) era il peggiore: non trovava il tempo negli interventi e si muoveva proprio come Inzaghi, senza preoccuparsi di aiutare in copertura e cadendo spesso in fuorigioco ma dando sempre l’impressione di poter essere letale. L’Inter con Ibra sfavato e sfasato (suo il primo errore in zona gol al 13’con tiro centrale su assist di Cruz, ne sarebbero seguiti altri) si faceva sorprendere al 20’della ripresa: Samuel scivolava, commettendo l’unico sbaglio della partita ma decisivo, e Acquafresca poteva controllare con il petto prima di battere Julio Cesar. Sull’onda, il Cagliari aveva un’altra occasione clamorosa con il tiro di Biondini che pareva un gol fatto e contro una difesa malmessa avrebbe potuto raddoppiare. Non ci riusciva, incassava il pareggio poi Acquafresca decideva di non punire oltre i limiti chi potrebbe riaverlo. Falliva il 2-1 da due passi ed era sostituito. Arrivederci San Siro.
 
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