Il treno Inter è irraggiungibile La Juve ormai gioca per l’onore

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Francescoipp
view post Posted on 8/4/2009, 09:47




a storia di questo campionato termina alla 30esima giornata, anche se era finita già prima di cominciare (come da noi ampiamente previsto). Anche se qualcuno dirà di crederci ancora: pari della Juve e vittoria dell’Inter, condita da un po’ di fortuna ma soprattutto del solito “aiutino”, giunto al momento giusto. A parti invertite non so quale sarebbe stata la decisione di Banti su quel contatto in area. Lo spezzatino ha consentito all’Inter di scendere in campo conoscendo già il risultato della Juve e Mourinho ha ammesso che la sua squadra ha giocato con la massima tranquillità, per due risultati. Non è così che si assicura la regolarità del campionato, fossi nella dirigenza juventina avrei di che lamentarmi, anche in ricordo di tutti quei sabato riservati ai bianconeri che pure avevano giocato in coppa il mercoledì e all’estero.

Ciò che dispiace è che adesso lo scontro diretto di Torino perde molto fascino, a meno che sabato non succeda qualcosa di straordinario. Ne dubito. L’Inter potrebbe anche avere qualche problema con il Palermo ma la Juve deve andare a Marassi contro un Genoa che non ne sbaglia una. Per cui la cosa più probabile è che i bianconeri giocheranno, tra due settimane, per l’onore o quasi, perché nel frattempo alla Juve si è avvicinato anche il Milan.

Minaccia Milan
I punti di distacco si sono ridotti infatti a cinque. Per la squadra di Ancelotti non è stato semplice, perché il Lecce si è difeso con tenacia e nonostante il rientro di Kakà ha tardato molto a farsi largo. Il difetto è la manovra stanca, cinque/sei passaggi per oltrepassare la metà campo, avversario che ha tutto il tempo di schierarsi: vive delle giocate di Kakà (quando c’è) e degli spunti di Pato. Comunque il Milan ha tenuto a bada il Genoa, che, a sua volta, ha sempre due punti di vantaggio sulla Fiorentina e cinque sulla Roma.

In questo momento, non vedo un calcio milanese particolarmente brillante. In qualche maniera ho dovuto cambiar parere anche sull’Inter che ho sempre pensato vincente per mancanza di avversari. Qualcosa è cambiato e debbo dare atto a Ranieri di averci provato in tutti i modi, cavando dalla sua squadra tutto quello che poteva tirar fuori. L’Inter ha messo tutte e due le mani sul titolo ma nel frattempo si è imborghesita, è diventata lenta, con vuoti enormi a centrocampo e si salva solo perché sfrutta al massimo le invenzioni di Ibra. Quando vince, Mourinho fa professione di umiltà, ma è solo apparenza. Se ammette di aver avuto un po’ di buona sorte, si guarda bene dall’indicare il rigore che c’era su Quagliarella, ma al contrario dice che per lui c’era un rosso da espulsione a carico del friulano. Fossi in lui mi preoccuperei della condizione della squadra, che è stata messa sotto impietosamente, per un intero tempo. Non parliamo perciò di un’Inter cinica e pratica.

È il ragionamento che ha fatto Mihajlovic per i due rigori dati alla Roma, dei quali il primo è stato molto generoso a parere dell’ex vice di Mancini. Chi non ci ha visto più dalla rabbia è stato Mazzarri per alcuni episodi accaduti in Samp-Napoli. Che Santacroce meritasse un secondo giallo e dunque l’espulsione è parso evidente a tutti, meno che all’arbitro Tagliavento, ed è vero anche che sul gol del 2-2 del Napoli Denis aveva fatto fallo su Gastaldello. Ci ha guadagnato Donadoni al terzo pareggio consecutivo.

Pianto in coda
Un pianto in coda. Le ultime tre hanno perso tutte e il Bologna si aggrappa ai due punti di vantaggio che per il momento lo salvano. Sta meglio il Chievo e si è nettamente staccato il Siena, che si sente con un piede in zona salvezza. Sul piano teorico c’è ancora molto da dire, perché otto giornate corrispondono a 24 punti in palio, ma quando si comincia a scendere, diventa sempre più difficile rialzarsi.

Prova a crederci ancora la Reggina, caduta in casa di fronte al Genoa, ha sperato De Canio di strappare con il suo Lecce un punto al Milan che non avrebbe demeritato, ma il dramma senza fine è ancora quello del Torino di Camolese, caduto col Palermo. Domenica, per la classica ultima spiaggia, il Toro si scontrerà all’Olimpico con il Catania, squadra tranquilla, ma Zenga ha perso a Cagliari e non vorrà ripetere il tonfo. Il vero dramma per le tre sul fondo è che l’unica piazza raggiungibile è quella del Bologna, ma quel posto appunto è uno solo. Appare già come una sentenza annunciata.
 
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