Il Milan sul finale batte il Lecce e rimane saldo al terzo posto

« Older   Newer »
  Share  
Francescoipp
view post Posted on 8/4/2009, 09:52




Il Lecce resiste al Milan fino allo scadere, ma nei minuti di recupero prima Ronaldinho e poi il solito Inzaghi affossano i pugliesi.

L'Inter sopra, il Milan sotto. E la Juve in mezzo bloccata nel panino milanese. Il terzo posto salva panchina Ancelotti se lo garantisce con 4 punti sul Genoa grazie ai due gol al Lecce quasi sotto la doccia: un colpo di testa multiplo (Senderos-Ronaldinho) al 91', e il solito avvoltoio Inzaghi al 93'. Due a zero al Lecce, quando lo 0-0 era già in via di registrazione. Una gran fatica, comunque. Risolta in due minuti di sbando leccese, dopo un match di perfetta copertura. C'erano una volta le "piccole", ma evidentemente non ci sono più. O magari le "grandi" si sono rimpicciolite a dispetto dei nomi. Fatto sta che il Milan avrebbe potuto evitare tanti stenti se solo Pato trovasse un doppione. Viaggia al doppio della velocità, il brasiliano, rispetto pure ai compagni, per questo la mira è quella che è. E poi, da solo, va a sbattere fatalmente contro il muro che De Canio alza via cellulare dagli spalti (dove siede squalificato). Il primo tempo è solo una introduzione di quel che sarà. Una lunga fase di riscaldamento, e niente altro. Fa più spettacolo veder chiacchierare amabilmente in panchina Shevchenko, Beckham e Ronaldinho, appena un paio di anni fa sarebbe stata fantascienza. Non che quelli che invece manda in campo Ancelotti facciano molto di più dei loro celebri panchinari... Kakà sarà anche guarito miracolosamente nella settimana brasiliana, però non riesce mai ad accellerare, facendosi spesso ingurgitare dal centrocampo del Lecce, afoso e asfissiante. Flamini corre, ed è perfetto in una partita di mera quantità. Il tandem d'attacco poi è sfilacciato. Nel senso che Inzaghi è il solito animale d'area, che tenta zampate qua e là senza raccogliere molto. Pato invece sta meglio di tutti e lo sa. Per questo quando va a prendersi palla sulla trequarti decide di puntare direttamente Benussi, senza passare per i compagni. Così per poco non piazza una perla da 30 metri, e così spreca d'esterno destro (con Inzaghi solo al centro) dopo una volata sulla sinistra saltando tutti al doppio della velocità. Peccato che nel frattempo il Lecce non stia a guardare: baricentro basso e ripartenze sprint. L'unico tiro pericoloso però è una concessione di Maldini e Zambrotta a Tiribocchi: il tiro al volo è bello nelle intenzioni e basta. Maldini esce, per un risentimento muscolare, entra Senderos. Cerca di cambiare tutto Ancelotti, mandando in campo Ronaldinho al posto di Seedorf. Però è Pato che dovrebbe uccidere il match e non lo fa. Anche quando Zambrotta gliela mette proprio lì, sulla testa: mira sfasata, con Inzaghi avvoltoio in ritardo. Munari lo imita, ma la posizione non è granchè e Dida ha la presa facile. Arruffone, il Milan, ma qualcosa si muove: Pato ci prova di destro, Inzaghi di testa. Sempre un muro di gomma. Mezza volta il Lecce alza linea della difesa e il Milan ci si butta dentro, Pato è un freccia, ma Benussi non ci sta a fare il bersaglio. E Kakà? Tira sul primo al 25', sempre una questione di centimetri. Gli stessi più o meno che Benussi mette tra il palo e il fendente dalla sinistra di Pato. A un quarto d'ora dalla fine non resta che provare Shevchenko, tanto più che Kakà non è proprio il ritratto della freschezza. Il taccuino si riempie di tentativi alla rinfusa: una punizione di Ronaldinho qui, un colpo di testa di Senderos là. Poi, di colpo, il 2-0. Segna prima Ronaldinho, con Senderos che di testa lo colpisce e firma il gol in accoppiata. E poi pure Inzaghi, su cross di Shevchenko a gara finita. Due a zero. Tre punti alla rincorsa della Juve. In mezzo alle milanesi, così vicina così lontana.

ANCELOTTI. Ride e scherza, Ancelotti. Sul gol di Ronaldinho ("abbiamo provato lo schema: Senderos che tira addosso a Ronaldinho...") e sull'egoismo di Pato ("se io avessi le qualità di Pato farei sempre così: non la passerei mai a nessuno, andrei sempre in porta"). Il Milan ha battuto il Lecce con due gol oltre il 90'. Con qualche stento: "Nel primo tempo eravamo troppo lenti, facevamo tanti passaggi troppi conti. Avevamo tanti giocatori davanti alle loro linee e pochi dentro. Nel primo tempo non abbiamo creato niente, nel secondo tempo abbiamo giocato con più anima. Quando trovi difese molto chiuse cerchi molto i cross. Quando abbiamo giocato abbiamo perso un pò di lucidità e ordine. Ma orientativamente sarebbe meglio tenere sempre un certo equilibrio. Ronaldinho? Ha fatto buone, cose, gli assist, il gol... Ha avuto un infortunio al tallone che gli ha fatto perdere condizione nei mesi scorsi. Non sta come stava a ottobre, ma ci arriverà". Ancelotti resterà al Milan? "Se è giusto proseguire o no lo dobbiamo stabilire noi. Qualche errore è stato fatto, sicuramente quello che faremo in futuro lo faremo assieme. Il futuro del Milan è legato alla Champions, che ci potrà far fare determinati discorsi. Dobbiamo aspettare e poi programmare la prossima stagione".

GALLIANI. "Quattro punti ottenuti contro il Lecce sono giustissimi: noi all'andata abbiamo strameritato di vincere, poi abbiamo un gol al 93'. Stasera è accaduto esattamente il contrario". Lo ha detto, alla Domenica Sportiva, il vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, commentando il successo conquistato nel posticipo della Serie A contro il Lecce. "Stasera la partita l'ha vinta Ancelotti, che ha deciso di giocare nel secondo tempo in maniera spregiudicata, con un 4-2-4, sistemando Pato a destra e Ronaldinho a sinistra - ha aggiunto Galliani -. Insomma è stato bravo ad aprire il fronte offensivo. Abbiamo sofferto per 45', nel primo tempo, mentre nella ripresa è cambiato tutto". "In difesa - ha concluso - rischiamo sempre un pò, perché siamo in emergenza, per via delle assenze di Nesta, Kaladze e Bonera".

PATO. "Meno male che Inzaghi ha segnato quel bel gol. In effetti in altre situazioni io ero stato un pò egoista e non gli avevo passato la palla...". E' un Alexandre Pato che si consegna con un pizzico di sollievo ai microfoni di Sky subito dopo Milan-Lecce, in cui è stato eletto miglior giocatore del match. Il Milan ha vinto all'ultimo momento, e nel tabellino dei marcatori c'è il nome di Superpippo, che altrimenti avrebbe avuto qualche motivo per prendersela con il giovane compagno. "Io sono felice - precisa Pato - perché ho aiutato molto la squadra, e alla fine sono arrivati questi due gol che ci hanno dato tre punti importanti. Io ho sbagliato tanti gol ma sono contento perché ho fatto del mio meglio per la mia squadra. La chiave dell'incontro? Quando è entrato Ronaldinho è cambiato qualcosa". E cosa dice Pato della polemica fra Ancelotti e Dunga, accusato dal tecnico milanista di non far giocare abbastanza il 'Paperò ex Internacional Porto Alegre? "Io devo rispettare l'allenatore, perché il tecnico è lui (Dunga n.d.r.). Io devo fare il mio lavoro. Poi quando ho un'opportunità devo fare del mio meglio".

Milan (4-3-1-2): Dida 6, Zambrotta 6, Maldini 6 (40' pt Senderos 6), Favalli 6, Jankulovski 6, Flamini 6, Pirlo 6, Seedorf 4.5 (8' st Ronaldinho 6.5), Kakà 5.5 (33' st Shevchenko sv), Pato 7, Inzaghi 6.5.

A disposizione: 16 Kalac, 77 Antonini, 23 Ambrosini, 32 Beckham.

All.: Ancelotti 6.

Lecce (4-4-1-1): Benussi 6.5, Polenghi 5.5, Fabiano 6, Esposito 6, Ariatti 6 (44' st Conan sv), Angelo 5.5 (35' st Giuliatto sv), Vives 5.5, Giacomazzi 6, Munari 6, Caserta 6, Tiribocchi 6 (44' st Papadopoulos sv).

A disposizione: 1 Rosati, 23 Schiavi, 21 Ardito, 40 Giuliatto, 7 Zanchetta.

All.: Pavese 6 (Di Canio squalificato).

Arbitro: Farina di Novi 6.

Reti: nel st 46' Ronaldinho, 48' Inzaghi.

Angoli: 10-1 per il Milan.

Recupero: 2' e 4'.

Ammoniti: Polenghi per gioco falloso; Caserta, Vives e Pirlo per comportamento non regolamentare.
 
Top
0 replies since 8/4/2009, 09:52   70 views
  Share